La sala, oggi nota col nome di Sala Settecentesca, denominata in origine Sala Grande o Salone, è un grande locale rettangolare, lungo circa venti metri, largo otto, e alto sette metri e cinquanta, dotato di ampie finestre che guardano il porto. Il duplice ordine di scaffalature, laccate in un bel color avorio con fregi dorati, occupa interamente le pareti a destra e a sinistra della sala, mentre un ballatoio o galleria, al quale si accede attraverso una ripida scala nascosta da una piccola porta, posta a destra dell’ingresso, si snoda nei quattro lati della sala. Le scaffalature furono realizzate dall’artigiano cagliaritano Angelo Cardu, in un primo tempo tinteggiate di rosso scuro, e successivamente di un colore simile a quello attuale, che conferiva maggiore luminosità all’ambiente. La volta era provvista di una controsoffittatura decorata con le armi della dinastia sabauda. Il pavimento originario era in ardesia. La sala, dotata di un primo regolamento nel 1785, sotto Vittorio Amedeo III, fu aperta al pubblico nel 1792.