Archivio annuale 24 Aprile 2024

DANTEDÌ 2024


“Il contrappasso ieri e oggi”

Il 25 marzo in occasione del DANTEDÌ 2024, nella Sala Settecentesca della Biblioteca Universitaria di Cagliari si terrà la conferenza “Il contrappasso ieri e oggi”.

Partecipano:
Antonello Dessì (artista e saggista) – Il dio proteiforme nel contrappasso di Ulisse.
Giovanna Caltagirone (già docente di Letteratura italiana moderna e contemporanea Università di Cagliari) – Metamorfosi-contrappasso-parodia. Processi di trasformazione dal mito pagano alla Commedia di Dante alla letteratura del ‘900.
Paolo Cannas (artista) – Inferno miniato da Paulus C.C.: immagini di contrappasso.
Ciro Auriemma (docente di tecniche narrative, autore di romanzi e editor) – Presentazione del romanzo Contrappasso di Andrea Delogu.
Lorenzo Braina (educatore) – La legge del contrappasso e l’educazione nel tempo della crisi della norma.
Massimo Dadea (medico e scrittore) – Il simile col simile. Omeopatia e contrappasso.
Esposizione di opere d’arte in tema dantesco.
L’attore Gianluca Medas reciterà brani danteschi in sardo.

Sala Sarda

La sala ospita una parte del patrimonio librario riguardante la Sardegna. Si tratta di testi aventi come oggetto la Sardegna nei suoi molteplici aspetti,  contrassegnati dalla collocazione 8, e precisamente quelli libri compresi tra la collocazione 8 A 1, fino a 8 F 0684. La restante parte del patrimonio di testi di argomento sardo, da 8 F 0685 in poi, si trova nei depositi librari. Il lettore potrà consultare le opere previa compilazione di apposita richiesta da presentare all’addetto presente in sala, al quale si dovranno riconsegnare una volta ultimata la consultazione. Al termine della consultazione i libri devono essere lasciati sui tavoli. Sarà cura del personale ricollocarli.
La sala sarda è una delle sale di studio della Biblioteca, nella quale è possibile consultare non solo le opere ospitate nella sala stessa, ma anche quelle dei magazzini librari. In essa sono presenti undici tavoli e ventidue postazioni studio.
Alcuni tavoli sono riservati alla consultazione del patrimonio “Raro e di Pregio“, al quale si accede previa compilazione di specifici modulari da richiedere agli addetti e dopo aver consegnato un documento di identità.
Nella sala è possibile utilizzare il proprio computer portatile e accedere alla rete WI-FI.

Sala Consultazione

È la sala dedicata alle opere utili per ricerche e studi di carattere generale, tra cui enciclopedie, trattati, dizionari. Le raccolte, In massima parte classificate secondo il sistema di classificazione decimale Dewey, sono divise in sezioni e sottosezioni, contraddistinte da una sigla alfanumerica che designa una determinata materia. Sono presenti testi relativi alle fonti archivistiche, filosofia, religione, scienze sociali, linguaggio, letteratura, architettura, arte nei suoi vari aspetti, storia e geografia. Una piccola parte non classificata, contiene opere di diritto, (contrassegnate dalla collocazione Cons.H), in particolare codici e trattati; di letteratura italiana (Cons.M), ad esempio grandi dizionari storici, storie della letteratura, singole opere e collane di classici, e una sezione dedicata alle lingue classiche, (Cons.O per il latino, Cons.P per il greco), in cui compaiono Lexicon, Thesaurus, e pregevoli edizioni critiche.
La Sala di Consultazione è a scaffale aperto: il lettore può prelevare e consultare liberamente, senza bisogno di presentare richiesta. Una volta terminata la consultazione, può lasciare i libri sui tavoli. In sala è presente un assistente alla fruizione, al quale ci si può rivolgere per indicazioni sulle procedure e informazioni di base.
I libri della Sala di Consultazione non possono essere richiesti in prestito. Si può, compatibilmente con lo stato di conservazione e l’anno di pubblicazione, richiedere di poterli fotocopiare all’esterno della Biblioteca, secondo la normativa vigente.
I libri possono essere fotografati, secondo quanto disposto dalla L. 4 agosto 2017, n. 124, previa richiesta dell’apposito modulo all’assistente di sala. Se ne può altresì richiedere riproduzione digitale.
Al momento è possibile utilizzare la Sala di Consultazione come sala di studio e di lettura, sia dei libri presenti, oltre che nella sala stessa, nei magazzini librari, sia dei libri di proprietà dei lettori.
Nella sala è possibile utilizzare il proprio computer portatile e accedere alla rete WI-FI.

Cappella dell’ ex Seminario Tridentino

Sulla sommità dell’arco è presente lo stemma dell’Università di Cagliari, che rappresenta al centro la Vergine, ai lati lo stemma coronato di Cagliari, ancora con i pali d’Aragona, essendo stata, l’Università, fondata in epoca spagnola, e quello del Regno di Sardegna con i quattro mori. Alla base emblemi del Papa sardo Ilario e dei vescovi Lucifero ed Eusebio.
La volta presenta numerose decorazioni pittoriche a tempera (non affreschi, come  talvolta erroneamente vengono definiti), tra cui due grandi tondi centrali e uno di dimensioni minori, situato nella parete opposta a quella dell’altare.

Sala Settecentesca

La sala, dotata di un primo regolamento nel 1785, sotto Vittorio Amedeo III, fu aperta al pubblico nel 1792. Fu insieme luogo destinato alla conservazione dei libri e sala di lettura fornita di tavoli di legno e sedie. La consultazione in sala era limitata alle ore in cui si poteva sfruttare la luce naturale, per evitare il ricorso a illuminazione a fiamma (lampade alimentate con oli combustibili, o candele), per ridurre così al minimo il pericolo di incendi.

Sala Settecentesca

La sala, oggi nota col nome di Sala Settecentesca, denominata in origine Sala Grande o Salone,  è un grande locale rettangolare, lungo circa venti metri, largo otto, e alto sette metri e cinquanta, dotato di ampie finestre che guardano il porto. Il duplice ordine di scaffalature, laccate in un bel color avorio con fregi dorati, occupa interamente le pareti a destra e a sinistra della sala, mentre un ballatoio o galleria, al quale si accede attraverso una ripida scala nascosta da una piccola porta, posta a destra dell’ingresso, si snoda nei quattro lati della sala. Le scaffalature furono realizzate dall’artigiano cagliaritano Angelo Cardu, in un primo tempo tinteggiate di rosso scuro, e successivamente di un colore simile a quello attuale, che conferiva maggiore luminosità all’ambiente. La volta era provvista di una controsoffittatura decorata con le armi della dinastia sabauda. Il pavimento originario era in ardesia. La sala, dotata di un primo regolamento nel 1785, sotto Vittorio Amedeo III, fu aperta al pubblico nel 1792.